martedì 1 novembre 2016

Step 11 - Verba Volant Scripta Manent

Il Libro Rosso:

Il Libro rosso è il libro segreto di Jung, quello nel quale ha raccolto e sviscerato tutti i pensieri più privati e il nucleo vitale della sua futura attività scientifica.
Vi lavorò per oltre sedici anni e non volle mai autorizzarne la pubblicazione, al punto che solo dopo ottant'anni dalla sua conclusione arriva a vedere la luce come coedizione internazionale; l'opera consta di circa 500 pagine, di cui un centinaio sono dedicate a grandi immagini archetipiche realizzate da Jung secondo la tradizione del manoscritto miniato.
Definito come il Santo Graal dell'Inconscio, rievoca il periodo del travagliato confronto con l'inconscio del suo autore, che visse terrificanti esperienze anche di natura psicotica e che scelse di raccontarle come un viaggio negli abissi della psiche, iniziato dopo la sua rottura con Freud.
I temi affrontati sono molti e complessi, tra i quali spiccano la natura della conoscenza di sé, l'importanza dei tipi psicologici, la relazione tra virilità e femminilità interna ed esterna, l'unione degli opposti, la solitudine, l'importanza dell'imparare, lo stato della scienza, il significato dei simboli e una guida alla loro interpretazione, la pazzia e la psichiatria, l'imitazione di Cristo, la natura di Dio e degli dei, Nietzsche, la magia, la natura del bene e del male, il significato del passaggio dal paganesimo al cristianesimo, il rapporto con la morte e con i propri antenati.
Carl Gustav Jung lavorò al Libro rosso dal 1913 al 1930 e ancora in tardissima età lo definì l'opera sua capitale.
L'opera in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica.
Eppure non volle mai autorizzarne la pubblicazione, e dopo di lui anche gli eredi si attennero alla consegna.
Così solo oggi, a ottant'anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte del suo autore, questo testo straordinario esce dal caveau della banca svizzera in cui era conservato.
Il Libro rosso è il libro segreto di Jung, scrigno privato di un'anima che lì si cela nella sua nudità, e che un comprensibile pudore ha inteso proteggere da sguardi curiosi, e si situa al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco.
Quella che Jung chiamerà più tardi "immaginazione attiva" e che fu ampiamente utilizzata in questo volume, è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì, nel corso della sua discesa agli inferi, per suscitare i contenuti archetipici della psiche e oggettivarli attraverso il dialogo interiore, la scrittura, la pittura, la scultura.



L'opera rimase inedita per volere degli eredi di Jung che negarono l'accesso al testo fino al 2001. Da allora il curatore condusse un'opera di convinzione presso gli eredi che portò alla prima pubblicazione dell'opera in tedesco: Das Rote Buch, Patmos, Düsseldorf 2009.

Autore : Carl Gustav Jung

Titolo : Il Libro Rosso

Curatore : S. Shamdasani

Traduttore : M. A. Massimello, G. Schiavoni, G. Sorge

Editore : Bollati Boringhieri

Anno Edizione : 2010

Pagine : 371


7 ° nella classifica Bestseller di IBS Libri - Psicologia analitica e junghiana


Non solo libri.. Una fotografia come documento: 


Una delle mie fotografie preferite, un capolavoro di Steve McCurry


Titolo : Boy covered in red powder
Autore : Steve McCurry
Luogo : Bombay/Mumbai, India
Anno : 1996

Questa fotografia è stata scattata durante la festa hindu di Ganesh Chaturthi, opera di uno dei più grandi fotogiornalisti di sempre: Steve McCurry ha dedicato molti anni alla scoperta  dell’Asia meridionale fra territorio e persone.
Chi sei?“. Questa è la domanda negli occhi del ragazzo. Il soggetto guarda oltre la fotocamera ed al sensibile essere umano che la tiene in mano. Il fotografo, al contempo stesso, aiuta a vedere l’essere umano nascosto sotto l’innaturale colore rituale.
Nell'immagine possiamo avvertire la solidità della colonna che sostiene il ragazzo e rafforza l’inclinazione del suo volto riuscendo a guardarlo dritto negli occhi. Alle sue spalle  c’è un’altra figura, questo riesce a dare un bilanciamento alla composizione riportando il nostro sguardo a quegli occhi straordinari del ragazzo.
Per catturare fedelmente questo ritratto, Steve McCurry ha usato una grande apertura perché,  nel cuore degli slum di Mumbai, c’è pochissima luce e per questo è stato necessario un’ esposizione a dir poco perfetta. Se la luce fosse stata misurata solo sulla polvere rossa, l’immagine sarebbe stata sovraesposta.

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